Home Cucito da meAbiti Givre Maternity Dress – I made my clothes

Givre Maternity Dress – I made my clothes

by Ladulsatina
0 comment
Givre maternity dress - I made my clothes

Come avete potuto notare in questi mesi non sono riuscita a cucire e postare molto. Tra le varie cose che mi hanno per qualche tempo allontanata dalla mia stanza del cucito e dal blog, oltre a nuovi lavori tra cui dei corsi di taglio e cucito di cui presto vi parlerò, c’è questa bella novità che ormai non riesco più a nascondere…inizia a essere abbastanza evidente! I primi di agosto arriverà un bimbo, o una bimba, che non vediamo l’ora di conoscere!

Le nausee e la stanchezza dei primi mesi mi avevano fatto passare la voglia di cucirmi qualsiasi cosa, ma ora che sono al sesto mese e sto decisamente meglio, sono finalmente tornata nel mio piccolo studio e ho in mente alcuni progetti da realizzare per me e per il piccolo/a.

Per me, oltre all’Aubépine dress che ho finito circa tre settimane fa, ho cucito il Givre Maternity Dress di Deer and Doe. Ho acquistato il cartamodello in versione pdf (disponibile in inglese o francese) sul loro sito.

Il pdf contiene due versioni del cartamodello: vestito o t-shirt a maniche lunghe e vestito o t-shirt senza maniche. In previsione dell’estate e della stagione calda ho cucito la versione smanicata (versione B), perfetta anche in primavera insieme un cardigan. Ognuna delle quattro versioni è disponibile per 3-6 mesi o 6-9 mesi. Essendo già al sesto mese e avendo intenzione di indossare il vestito tutta la primavera/estate ho scelto la seconda versione, 6-9 mesi.

Il pdf permette di selezionare la taglia. Ho scelto la 40 e ho stampato solo quella, in formato A4. Ho poi unito tutti i fogli e ritagliato il cartamodello. Ho controllato le misure del capo finito e alcune foto online (per capire la lunghezza del modello) e, dopo aver stabilito con il metro da sarta la lunghezza che avrei voluto, ho deciso di accorciare il vestito di 12 cm, modificando direttamente il cartamodello.

Ho poi tagliato il tessuto. Ho scelto un jersey a costine, 60% Cotone Biologico e 40% Bambù (peso del tessuto 170 gr/m²), tinto a freddo in pezza, color verde salvia effetto maltinto, acquistato sullo shop online di Maeko Tessuti, azienda che ho da poco scoperto e che vende tessuti naturali realizzati in Italia (sono a Milano).

Dopo aver tagliato il tessuto ho imbastito il capo per verificarne la vestibilità sul mio corpo. La parte superiore era perfetta, mentre dai fianchi all’orlo ho dovuto eliminare 2 cm per lato (8 cm totali), perché il capo mi era un po’ largo.

Fatta la modifica, ho poi cucito con la tagliacuci a due aghi/quattro fili le spalle e i fianchi.
Per le rifiniture ho utilizzato la mia nuova macchina cover, che sono riuscita finalmente a testare! Devo ancora fare molte prove e capire bene tutte le varie funzioni, soprattutto le tensioni dei fili che non sono riuscita perfettamente a regolare, ma per essere la prima prova direi che il risultato è accettabile. Manuale alla mano, mi metterò a sperimentare ulteriormente.

La macchina è il modello Janome Cover Pro 900CP. Me l’hanno regalata i miei per il mio compleanno e abbiamo scelto insieme il modello nel negozio a Milano dove mi rifornisco sempre. La macchina è di seconda mano, ma come nuova, usata pochissimo dalla persona che l’aveva prima di me.

È una macchina coverstitch a due aghi e i punti che realizza sono due, il punto copertura (di altezza 5 mm) e il punto catenella. Ho scelto questo modello invece che quello a tre aghi perché non mi interessava avere anche il punto copertura triplo (l’unico punto che ho sempre realizzato è quello con ago gemello) e perché, essendo di seconda mano, era in offerta e costava la metà delle altre macchine. Spero di aver fatto un buon affare!

Ho utilizzato il punto copertura per l’orlo e il punto catenella per cucire i bordini sulle maniche e sullo scollo, oltre che per fare le impunture. Devo ancora prenderci la mano perché il punto copertura non mi sembra abbia la tensione corretta e le impunture purtroppo non sono perfettamente dritte. Per le impunture ho scoperto però che esiste anche un piedino con guida, penso che sarà il prossimo acquisto.

Prima di realizzare le impunture per fissare i bordi in posizione, ho passato la tagliacuci sui margini.

Per sorfilare ho utilizzato un filo di poliestere grigio, che avevo già a casa, mentre per le impunture ho utilizzato un filo, sempre di poliestere, in tinta con il tessuto.

Il risultato mi piace molto nel complesso e penso che lo indosserò moltissimo nei prossimi mesi. Con il tessuto che mi è avanzato vorrei provare a realizzare un body per il piccolo/a…vi terrò aggiornati!

Come avete potuto notare dall’immagine di copertina, anche quest’anno partecipo alla Fashion Revolution Week, che parte oggi e durerà fino al 29 aprile, dicendo “I made my clothes”. L’anno passato ho pubblicato un post tutto dedicato a questa iniziativa, in cui spiego in cosa consiste la Fashion Revolution e come possiamo attivarci per comprare meno, prenderci cura dei nostri capi e farli durare di più, cambiando semplicemente le nostre piccole abitudini di acquisto e consumo, non solo durante questa settimana ma tutto l’anno. Lo trovate a questo link. Trovate l’elenco di tutti gli eventi della Fashion Revolution Week 2018 sulla pagina Facebook di Fashion Revolution Italia oppure sul loro sito internet.

Inoltre, per tutte le maker che vogliono partecipare alla Fashion Revolution, Emily di In The Folds ha lanciato anche quest’anno una Photo Challenge su Instagram (#makersforfashrev) per discutere sul tema e condividere insieme pensieri e ispirazioni. Tutte le info sul suo profilo Instagram.

SalvaSalva

You may also like

Leave a Comment